Tumori testa - collo: trattamenti radio-chemioterapici e Mucosite

I tumori maligni della testa e del collo sono in prevalenza carcinomi squamosi e si presentano spesso, già alla diagnosi, in stadio localmente avanzato, ovvero estesi alle strutture vicine o con metastasi ai linfonodi del collo.

Queste neoplasie possono essere curate in maniera radicale in oltre la metà dei casi avvalendosi di trattamenti che prevedono l’utilizzo di radioterapia, chemioterapia e chirurgia variamente integrate tra loro.

Relativamente alla radioterapia, un punto chiave nel miglioramento del risultato è rappresentato dalla non interruzione delle sedute complessive (generalmente 1/die, dal lunedì al venerdì), al fine di contenere la durata totale del trattamento e quindi limitare il ripopolamento cellulare tumorale.

Sia quando il trattamento radio-chemioterapico concomitante o radioterapico esclusivo è utilizzato come trattamento primario, sia quando esso deve seguire la chirurgia, è frequente lo svilupparsi di mucosite oro-faringo-laringo-esofagea soprattutto a partire dalla terza settimana di radioterapia.

A livello del cavo orale, la mucosite consiste nella comparsa di arrossamento a livello del palato, della lingua, delle gengive e del pavimento della bocca; spesso può sovrapporsi la comparsa di zone biancastre suggestive di infezione fungina.

A seconda del grado di severità, la mucosite oro-faringo-laringo-esofagea si accompagna a dolore, che in una sede nobile quale il distretto della testa e del collo comporta difficoltà a parlare, masticare e deglutire con conseguente dimagrimento e rischio di squilibri a fegato e reni.

Gli effetti collaterali della radioterapia a fasci esterni sono di entità correlata al volume di trattamento e dunque sono tanto più gravi quanto maggiore è l’estensione del volume di tessuto irradiato. In ogni caso l’effetto acuto a livello delle mucose e della cute è generalmente transitorio e reversibile nel tempo.

Un paziente malnutrito è anche a maggior rischio di infezioni opportunistiche, cioè malattie veicolate da batteri che abitualmente non nuocerebbero a un individuo sano.

Controllare il dolore dovuto alla mucosite assume un ruolo cruciale sulla qualità di vita del paziente e sulla buona riuscita del trattamento radioterapico.

Nella pratica clinica sono utilizzati risciacqui, agenti di rivestimento della mucosa, anestetici locali (lidocaina e benzocaina) fino ad arrivare agli antidolorifici sistemici. Queste terapie tuttavia producono tipicamente un sollievo di circa 30 minuti.

In conclusione, la migliore strategia attuale per la gestione della mucosite orale nei tumori della testa e del collo deve prevedere l’integrazione tra la terapia del dolore di fondo, sia esso legato alla malattia o all’infiammazione indotta dalla radio/chemioterapia, in associazione a farmaci neuromodulatori del dolore e all’impiego degli oppioidi a rapido rilascio, al fine di garantire la maggiore tolleranza ed efficacia del trattamento oncologico e una migliore qualità di vita dei pazienti.

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Francesco Miccichè
Radioterapia Oncologica, Fondazione Policlinico A. Gemelli, Roma